L’abbazia di Sant’Urbano sorge al centro della Valle di San Clemente.
Una vallata ricca di storia e di tesori, che va dalla Vallesina, fino al Monte San Vicino.

Storia
L’Abbazia di Sant’Urbano sorge in mezzo ad un bellissimo prato verde in aperta campagna a circa 10 km di distanza dal centro del paese; dei motivi della costruzione poco sappiamo, ma conosciamo la data della consacrazione avvenuta nell’anno 1086 da parte di Ugone Vescovo di Camerino. Durante uno degli scontri con le bande armate apiresi la chiesa originaria venne in gran parte bruciata ma dopo la metà del XIII secolo venne rinnovata e ampliata. All’inizio del XV secolo iniziò la sua decadenza, che la spinse nel 1442 a unirsi all’abbazia di Valdicastro, col benestare del papa Eugenio IV. Da allora i camaldolesi ressero l’abbazia fino al 1810: in quell’anno divenne proprietà privata.
Architettura
L’edificio ha uno stile romano-gotico ed è il risultato della ricostruzione avvenuta nel XIII secolo. E’ costruito in blocchetti di pietra e l’elemento maggiormente rilevante all’esterno è il complesso absidale, composto da ben 3 absidi di cui una grande semicircolare centrale e due laterali più piccole, anch’esse semicircolari. Il corpo della navata centrale è più alto e si alza ancora di più in corrispondenza del presbiterio. Le aperture sono tutte tipicamente romaniche. Il portale d’ingresso, lavorato, è di modeste dimensioni ed immette nell’atrio che è a pianta quadrata e coperto a crociera; la particolarità dell’Abbazia è che questa zona anteriore della chiesa è nettamente separata dal presbiterio per mezzo di un muro trasversale; il presbiterio a sua volta, potrebbe costituire una chiesa a sé vista la sua ampiezza e la struttura a tre navate. Nella parte inferiore troviamo delle cripte, una maggiore centrale e due piccole laterali; nell’abbazia è possibile ammirare anche una serie di affreschi dell’epoca; l’altare posto davanti alla piccola abside della cripta, risale al 1140.

Lo è soprattutto per la sua struttura, una sorta di chiesa dentro la chiesa con due ambiti separati, uno per i laici e uno dedicato espressamente alle funzioni religiose.
Una volta entrati e scesi i pochi gradini, vi ritroverete in un vano piuttosto ampio con colonne e capitelli scolpiti. Siete nella prima parte della chiesa, quella laica con un muro che vi separerà visivamente dalla chiesa vera e propria a cui potrete accedere salendo altre scale, mentre quelle che scendono vi condurranno alla cripta. Non siate frettolosi, ammirate capitelli scolpiti con scene di animali, che poco sembrano avere di religioso, e gli affreschi. Volgete il vostro sguardo verso l’alto: noterete un oblò sulla parete esterna tra le arcate sovrastanti le mura. Poi andate nella parete alla destra dell’ingresso: nella parte bassa troverete una pietra circolare che ben si distingue dalle pietre a blocchi del muro. Ebbene il giorno di Sant’Urbano il 25 maggio (alcuni fonti riportano anche il 19 luglio) il sole filtrando dall’oblò in alto illuminerà con precisione proprio quel cerchio. Ingegnoso vero?
Salendo gli scalini si accede alla seconda parte della chiesa: tre navate e abside finale, nelle forme romaniche più conosciute. L’abside è rivolta ad est verso Gerusalemme. Sotto si trova la cripta formata da una serie di colonnine con capitelli dagli angoli stondati.
Come Arrivare:
